Vita da EXPO – capitolo terzo

russia

Decumano..forse nella mia vita non avevo mai usato questa parola così tante volte. Forse non l’avevo proprio mai usata. Qui invece succede che almeno 20 o 25 volte durante l’arco della giornata la pronunci o la senta:”ci vediamo all’inizio del decumano…”, oppure “lo trova lungo il decumano sulla destra..” ma su tutte “Mi scusi mi sa dire dove trovo il decumano?” “lo sta percorrendo signora…”

Perché a dirla tutta non è che uno attraversi un decumano tutti i giorni, e nemmeno che si imbatta in un cargo per Palazzo Italia!!

Ci sono alcune espressioni, usi, costumi ed abitudini qui ad Expo che fanno mondo a parte, si tratta di espressioni comunemente usate tra lavoratori, definizioni che come per magia vengono usate e capite da tutti, a tutti i livelli, dal signor Expo fino all’aiuto sguattero in cucina al Laos (massimo rispetto sia per lo sguattero che per il Laos…dove cacchio si trova il Laos???)

Partiamo dal padiglione Zero..uno si aspetta che dopo lo Zero ci sia un padiglione Uno, e invece no!! Si tratta dell’unico padiglione con un numero!! Dopo vaglielo a spiegare che il nome Zero è dovuto a quanto c’è dentro, a quello che viene comunicato..per me il padiglione Zero è e rimarrà sempre il padiglione prima dell’uno..che non c’è!!

Dopo un lungo viaggio in metro e dopo una lunga coda ai tornelli è anche normale avere bisogno di andare a espletare le funzioni corporali prima di affrontare la giornata..”mi scusi dove posso trovare il bagno’” “Guardi, è a metà della stecca A2, altrimenti lo trova in fondo a B9

Lo vedi lo sgomento…il 90% delle persone pensa alla supercazzola…il restante 10% annuisce e ti ringrazia, ma non parte rimanendo a guardarti…”non ho capito chiedo scusa”….

Le stecche sono nientedimeno che edifici il legno, lunghi, dove normalmente sono dislocati, bagni, servizi, ristoranti, e punti di primo soccorso, nessuno ha capito bene come mai si chiamino stecche, ma questi sono i fatti…dentro Expo tutti sanno cosa sono le stecche!!

Il fatto che qualcuno utilizzi le sigle (tipo A2) per indicare una posizione ad un passante invece che il nome del padiglione è semplicemente perché è un idiota!!

Tra i tanti lavoratori in Expo c’è una categoria in particolare che si diverte ad usare termini tecnici. La categoria che racchiude già nel nome tutto un programma: i Fop.

I Fop sono fondamentalmente i piccoli aiutanti di babbo natale, gli oompa lumpa di Expo, le marmotte che incartano la cioccolata…quelli che fanno il lavoro sporco tutti i giorni per intenderci.

Sul loro lavoro non si discute, ad ognuno il suo ed ognuno segue le direttive che gli vengono date ma…accendo subito una tripletta” non si può proprio sentire!!

Semplicemente hai segnalato un problema, anche stupido, i tuoi Fop di quartiere sono tutti allertati, “cavolo che facciamo?!” momento di empasse…si guardano , tra di loro ed intorno, sono tutti armati di tablet…nessuno saprà mai che cosa compare sullo schermo, forse sono finti…

Il problema ancora persiste ma tutti sono sul pezzo, tutti sono al corrente che qualcosa deve essere risolto, tutti sanno anche come risolverlo ma nessuno può intervenire!! In effetti…come puoi intervenire senza prima aver avvertito il tuo responsabile, che avverte l’unità esterna, che manda poi qualcuno interno ad Expo a risolvere il problema…e tripletta sia!!

Questa cosa è gigante, veramente una infinità di lavoratori dei più disparati paesi che devono sottostare alle stesse regole, un posto creato dal nulla ma che deve essere già funzionante per tutti allo stesso modo fin dal primo giorno…è normale che ci siano delle convenzioni stabilite che devono essere rispettate…il problema viene dopo, quando tutto finisce e tu inizi ad aiutare vecchiette ad attraversare il cargo invece che la strada…chiami i Fop invece che la polizia ed inizi a sistemare le cose nel frigorifero a seconda del Cluster di provenienza..

Frase del giorno: la fila del Giappone è sempre la più lunga!!Vero ma la terrazza della Russia è bellissima!!

Vita da EXPO – capitolo secondo

tornelli

“La prima volta viene sempre male”, come recita una giovanile scritta su un muro in Via Capitini dalle mie parti. In questo caso meglio aspettare anche la seconda e la terza…in fondo sono agli inizi ed è normale che la mastodontica macchina dell’organizzazione abbia i suoi intoppi in fase di rodaggio!! Non si può mica pretendere il perfetto funzionamento di tutti gli ingranaggi dal primo avvio…

Eccoti davanti ai tornelli, i famigerati tornelli di ingresso. Quelli tanto millantati come argini di sicurezza e barriere insormontabili.. quelli dove verrà fatto un accurato controllo sulle persone e sulle cose, quelli che gli scanner della NASA a confronto sono la Super Teneré della Peg Pérego!!

“Cacchio sono tantissimi”..chissà quale sarà l’ingresso riservato ai lavoratori.. da quale parte sarà la via per il mondo del cibo?

Guardi il tuo pass…la foto sembra fatta dopo una serata magica ma sorvoliamo, ci sono un sacco di sigle, nessuna sembra essere importante al tuo scopo, quando ad un tratto ti rendi conto di avere una F maiuscola che altri pass non hanno… FAST!! non mastichi la lingua, ma la conosci abbastanza per capire che se c’è scritto fast potrai passare prima dei NORMAL..

Alzi la testa, gli schermi sopra i tornelli saranno 50, il fatto che siano tutti rossi con una X nel mezzo ti lascia pensare… sbuffi, ma con la coda dell’occhio vedi che laggiù in fondo sulla sinistra due schermi sono verdi, scorre una scritta, ti avvicini, non per miopia ma per il carattere usato manco fossimo dall’oculista… “FAST”… lo leggi bene, benissimo, è il tuo ingresso…”alla faccia di tutti questi barboni che devono fare la fila coi NORMAL..”, ti alzi ad un metro da terra e ti incammini baldanzoso.

La teoria del mancato culo (cit. http://thecretinatio.altervista.org/blog/la-teoria-del-mancato-culo/) recita che la beffa più grande ce l’hai quando prima perdi le speranze, poi pensi di giocare un jolly e di riuscire in quello che cercavi e poi ti arriva la mazzata finale del nulla di fatto…eccoci qui: prima pensi di aver sbagliato ingresso, poi vedi che hai il Fast e trovi il tuo tornello… alla fine però ti rendi conto che i tornelli aperti sono 2 in tutto, entrambi Fast, ed entrambi pieni di gente che se ne sbatte delle sigle sul pass..”imprecazione colorita..”

Ormai sei in fila, coi NORMAL, con quelli che guardavi dall’alto in basso fino a un secondo prima…ma stavolta li guardi con rabbia anche se non è colpa loro…sei incolonnato sotto il sole come a ferragosto in A14, “appena arrivo al controllo mi sentono, io ho Fast!! E pretendo rispetto!!”

“Scusi Signora, ma come mai non c’è una fila riservata per noi con la F sul pass?! Come mai ci sono solo solo 2 tornelli aperti sui 57 che avete montato? Ma perché non aprite anche gli altri? Ha visto che ci sono 300 persone che devono andare a lavorare??”

Un muro di gomma… alla 16esima domanda incalzante la signora si decide ad alzare lo sguardo.. ”ha il computer? Semmai lo tolga dalla borsa altrimenti suona….”

Da Fast a Furious….ma non sai con chi prendertela, mesto mesto entri dentro, domani glielo fai vedere tu con chi hanno a che fare… “buongiorno signora si ricorda di me?” “si tu sei quello che rompeva le palle ieri senza risolvere nulla”

Ambientamento: trovare le soluzioni più adeguate per sopravvivere nel migliore dei modi. Che per dirla fuori dallo Zingarelli: “Buongiorno signora, oggi la trovo meravigliosa, non è che mi fa passare avanti agli altri..?” “certo ci mancherebbe, tanto questa è la fila riservata alle autorità della Bolivia…”

Frase del giorno: se non puoi sconfiggerli fatteli amici!!

Vita da EXPO – capitolo primo

treno expo-2Mai come in questo periodo apprezzo la mitica canzoncina fantozziana: “Sveglia e caffè, barba e bidet, svelto che perdi il tram….”

Ormai sono 3 mesi di Expo e tra le tante, tantissime cose che rimarranno di questa esperienza c’è sicuramente l’essere stato trapiantato nella vita da metropoli, proprio io che per andare la lavoro normalmente impiego da 6 agli 8 minuti netti.

Il trauma non è la sveglia di buon’ora, in fondo esistono persone che si destano ben prima delle 7,10… non è nemmeno il fatto di aprire gli occhi e trovarsi in una casa non tua, alla fine ci fai tranquillamente l’abitudine… il problema vero è tutto quello che accade dopo aver chiuso la porta di casa!!

Cuffie, auricolari, vivavoci (plurale), tutti intenti col telefono in mano a fare chissà che cosa, tutti indaffarati a discutere, parlare spiegare, ascoltare musica, giocare…mah…io mi sono svegliato veramente da poco e ancora riesco solamente ad essere concentrato su come mettere un piede davanti all’altro sperando di riuscire a camminare..

“Ma ti muoviiiiiii?!”.. non ti accorgi che è arrivato il treno, quello tuo, proprio quello che tu per la prima volta stai prendendo per andare a lavorare, e subito una signora agguerritissima inizia a sbuffare ed inveirti contro. Non si sono ancora aperte le porte e già ti mette pressione per entrare…non ne capisci realmente il motivo, Tu, ragazzo di paese che prende la macchina come unico mezzo di locomozione..

Poi le porte si aprono…distrattamente ti accorgi che dietro di te c’è mezza curva Sud dello stadio Olimpico che preme alle spalle dopo un goal di Totti..”Mind the gap ed è fatta” pensi scioccamente..

Un muro umano: quello che divide la tua sopravvivenza dall’esercito di indemoniati dietro di te. E’ praticamente impossibile salire, scolaresche, pendolari, turisti, e dormienti in piedi…manca solo qualcuno che si fa la barba e poi ci sono davvero tutti…ti guardano..”e adesso come sali? Come pensi di farci stringere un altro po’..?” …sudi, schiumi, “non posso morire per salire su un treno.:”

Sei nella terra di mezzo: il gradino del vagone. Quello limbo di metallo tra la calca immobile e pressata del vagone e quella indemoniata spingente alle tue spalle…non lo sai come riesci ad entrare, sai solo che in 7 secondi netti salgono altre 54 persone nel vagone e non ne scende nemmeno una. Ti ritrovi nel mezzo e non puoi fare a meno di pensare…”e adesso come diavolo scendo?” Ti guardi intorno cercando di capire quale è la tua fermata, vorresti chiedere a qualcuno ma sono tutti con lo sguardo basso…sembra di essere in ascensore con mille sconosciuti.

Il viaggio dura pochissimo per fortuna. Sei appoggiato all’ascella del capellone al tuo fianco, per lui tutto normale sembrerebbe, tu invece soffri un “pochino” la sua sudorazione mattutina.

Sibilo e frenata improvvisa!! Da piccolo la mamma ti ha insegnato a tenerti quando il treno si ferma perché potresti cadere..tutte baggianate!! Non ti muovi di un millimetro anche se sei lontanissimo dai sostegni, senti solo la pressione della borsa del ragazzo alla tua sinistra premere sul costato. I piedi non toccano terra ma stranamente sei sospeso…

La folla però ti conosce bene, ha studiato le tue mosse ed ha già capito dal tuo movimento di pupille che la tua fermata è la prossima..stavolta sono tutti gentili, forse perché uno in meno sul vagone è vitale per tutti..Ti ritrovi fuori, sulla banchina, il treno è già ripartito e ancora stai pensando a come hai fatto a scendere.

Lo credo che sono tutti nervosi qui in metropoli…sono in piedi da 35 minuti e già ho preso 100 insulti, 3 spintoni e 2 ginocchiate altezza femore…domattina mi sveglio prima, forse ho semplicemente preso quello dell’orario di punta!!

frase del giorno: siamo arrivati? Quanto manca? E adesso? Siamo arrivati?

Il viaggio di istruzione

jolly

Il concetto di base è che non ti puoi permettere nessun errore…la tua reputazione di ragazzo normale è in bilico ogni giorno. Una sola mossa sbagliata e diventi il tontolone della classe che viene messo a giro per tutte le battute della ricreazione.

Sei in piena età da baffo spadone (nome tecnico per spiegare i primi peli di barba che nascono sotto il naso), fino a quel tempo ti sei meritato la medaglia di ragazzo simpatico e non brutto..ma ti manca qualcosa, ti manca il passo in avanti… Maledetta fase di mezzo, maledette ragazze che ancora puntano ai belli senza sapere che tra un po’ arriverà il momento della “rivalutazione del papata” (cit.)

La gita scolastica è alle porte, carico di aspettative ormai è più di una settimana che decidi il tuo outfit migliore. Addirittura decidi di non metterlo nei giorni precedenti..”non vorrei si sporcasse”..

Se prima l’escursione fuori porta con i compagni era vista come il tripudio dei tegolini, delle girelle e dei soldini adesso i primi caldi hanno trasformato la gita nel fatidico campo della banda…VALE TUTTO!! lo sfigato può con un colpo di coda diventare “hai visto con chi è stato?” mentre il bello e dannato della classe può retrocedere in ultimissima posizione!!

Giocati bene le tue carte ragazzo…ne va del tuo futuro!!

Partenza ore “preste”..il tuo status attuale si evince dal posto che hai sul pullman. Se sei in fondo vai bene, in mezzo sei uno che arriva tardi, se sei davanti sei il nerd di turno oppure semplicemente vomiti anche da fermo sul parcheggio!!

Per statistica in tutto il pullman ci saranno almeno 4 o 5 ragazze carine, ma ancora non le consideri…il manuale delle gite scolastiche dice che per il primo periodo bisogna ignorarle, avete mai visto Dylan su Beverly hills correre dietro alle ragazze?

L’escursione formativa passa senza troppi scossoni, solita noia, soliti cazziatoni da parte della prof. che però stavolta sembra un po’ più lasciva…le foci del fiume Po’ non sono poi la cosa più interessante che il tuo cervello abbia mai recepito, e in fondo non te ne frega nulla nemmeno della tomba di Dante a Ravenna…la tua attenzione nell’arco della giornata è dedicata a Lei (maiuscolo), che tra le risatine con le amiche ti dedica anche due sguardi…che poi anche se non guardava espressamente te fa nulla, tu stai aspettando il tuo momento!!

Rientro in albergo, tutti contro tutti! i professori che girano per le stanze soprattutto per evitare che la coppia storica della classe si riproduca senza autorizzazione dei genitori, il diligente della classe è già a letto ignaro che le sue scarpe sono ormai piene di dentifricio, le smaliziate della classe si rifanno il trucco appena rientrate…sta per succedere qualcosa, ne sei consapevole…sigarette sul terrazzo, commenti spinti dei tuoi amici sulla tua amata..ti danno fastidio ma non importa…a mezzanotte e venti l’appuntamento è in camera tua…e se il prof dovesse bussare hai già la pianta dei nascondigli.

Non succede nulla, o così pare..sembra che i bagordi notturni non abbiano effetto sul tuo fisico (cambieranno le cose non cantare vittoria..), il giorno dopo la visita guidata alle sorgenti del Tevere è drammatica: Lei non ti guarda nonostante tu abbia passato solo poche ore prima tutta la notte cercando di farla un po’ divertire… Complicità, è importante ma ancora non lo sai…

Si riparte…è buio fuori, le romantiche luci dell’autobus facilitano la visione del film classicone da rientro: Edward mani forbice. Addirittura ti sposti dagli ultimi posti…getti le armi e la senti ridere con gli altri, canta “le bionde trecce” come se non ci fosse un domani.

Malinconico guardi la tua immagine riflessa sul vetro, stacchi l’aria condizionata che ti punta la cervicale sapendo che al massimo la rivedrai a ricreazione perchè Lei è di un’altra classe..

“Scusa posso sedermi? Giù in fondo cantano le osterie e a me non piacciono certe canzoni..”

“Ti sposto lo zaino..”

“Ieri notte mi sono divertita alla festa in camera tua, peccato che eravamo in troppi..”

“Ora non ci vede nessuno…”

frase del giorno: ma perché si chiama bacio alla francese? Preferisco di gran lunga “limonare duro”

Lo sportivo

tennisCon il palesarsi delle prime difficoltà oggettive a competere con i ventenni decidi di cambiare sport praticato, tirando fuori quel vecchio sogno nel cassetto che avevi all’acquisto della tua prima Maxima in metallo quando imitavi “Jimbo” Connors perché ti sembrava quello più simpatico.

Adesso però più che un compagno ti serve un cesto, perché la tua in-abilità nell’impugnare la racchetta non si può palesare nemmeno ad un istruttore per quanto sei inguardabile.

“Socio che ne pensi? Compagno di mille avventure? Vecchio filibustiere delle balere e conquistatore indiscusso? ..tutto questo solo perché lui in fondo a tennis ci gioca e potrebbe essere davvero l’unico a sopportare la tua negazione, magari, senza ammetterlo, divertendosi anche…

Lo convinci, addirittura si rende anche complice di regali adeguati alla tua persona per non scendere in campo come Sbirulino, perché puoi essere scusato per non essere bravo, ma che non si dica in giro che sei vestito male..” Wimbledon sto arrivando ma sappi che per quel tempo non sarò vestito di bianco!”

Scendi in campo… Sembra il gioco del tennis ma in realtà trattasi solamente di un uomo che in maniera compulsiva utilizza una racchetta cercando di scaraventare palle gialle nei pressi del suo “avversario”… a rete ci vai, senza dubbio, ma solo per raccogliere le palle che non sono finite dall’altra parte..

Continui a sparpagliare palline a destra e a manca… abbozzi un sorriso solamente quando vedi che una delle tante va a finire esattamente (con uno scarto di almeno 80 cm) dove tu volevi finisse. Poi piano piano gli spostamenti per il campo prendono forma, il pesce fuor d’acqua che è in te torna a snuotazzare degnamente.

“Dritto, rovescio, dritto rovescio”…il tuo cesto parlante ti dispensa ritmo e aperture di braccio manco fosse Edberg con il tuo amico Roger Federer…

Non sei certo un campione, nemmeno un talento promettente, ma sicuramente apri e spari accellerazioni che ti danno soddisfazione…parli da solo come un vero tennista, ti hanno insegnato anche questo!! Hai anche la presunzione di arrabbiarti quando non ti viene il colpo che avevi pensato…

“dai che prendi anche questa” (il tennista parla in terza persona)

“Ti sei fatto male?” Da cesto parlante il tuo socio è diventato preoccupato…lo saresti anche tu se ti fossi visto scivolare e cadere sulla terra rossa… “pensavo fosse più morbida” hai pensato prima dell’aggettivo della tua imprecazione

Adesso sei un giocatore!! Ora che hai sofferto per lo sport che pratichi puoi tranquillamente andare dagli amici e dire “io gioco a tennis” …poco importa se lo sport di cui stai parlando è bene altra cosa!!In fondo lo sport viene fatto soprattutto perché sotto la doccia puoi sempre parlare del solito argomento…

Frase del giorno: “eri un calciatore bravo, quindi potrai giocare bene anche a tennis” (cit)

La pipì in fila

E’ Sabato, è normale che l’unica cosa da fare è riprendersi dai postumi di un venerdì sera scoppiettante..unico particolare che ti sfugge è il motivo per cui ti trovi ad alzarti alle ore 3.40 del mattino quando tutti a quell’ora rientrano a casa…”ah già, io adoro il mio lavoro e sto diventando ricco facendo qualcosa che mi diverte”.

Il viaggio comunque sembra partire bene, nessuno in ritardo, tempo soddisfacente e musica di sottofondo. I tuoi compagni di viaggio (ben 6, neanche guidassi il furgoncino che li accompagna a scuola) cercano di  farti forza millantando la NON necessità che anche loro hanno di fare serata, che alla fine se si lavora…, che una volta ogni tanto non c’è problema…”sono le 4.10 e se per favore potete fare silenzio!!”

Al km 21 dell’autostrada del sole, lungo il famigerato tratto di Barberino del Mugello ecco farsi avanti le prime allucinazioni dovute alle poche ore di sonno: “rallenta che c’è una busta enorme in mezzo alla strada”, poi schivandola in tutta la sua stabilità ti rendi conto che si tratta solamente di un meraviglioso lavandino in ceramica appoggiato in corsia di sorpasso. Il fatto che al tuo fianco ci fosse un camion a 8 ruote è solamente un dettaglio…

Finalmente arrivati, freschi come le rose ci aspettano solamente 600 giovani rampanti pronti per essere selezionati. Dal “parlami del teorema di Pitagora applicato all’evoluzione umana” fino al “Dimmi quello che vuoi basta che fai veloce”: ecco come sono cambiate le domande mano a mano che si faceva sera..

Si prospettano solo 5 ore fino a casa, va a finire che riusciamo anche a mangiare 2 Fattoria e un Bufalino (anche perché su quello nuovo non ci mettono la rucola..).

Canzoni, amarcord della gita della seconda media, succhi di frutta e crostatine regnano sovrane all’interno del furgoncino dei lavoratori incalliti fino al Beep Beep Beep – Guasto Motore!! Alle 23.01 il Cruscotto decide di comunicare e di far parte della combriccola, è solo una avvisaglia del Travel Hope.

Sosta in piazzola, preghiera generale con bestemmie dei meno credenti, pacche sulle spalle e sostentamento di gruppo. “si riaccende e sembra a posto, ci è andata di lusso tanto da qui in avanti è discesa” ..l’ironia dilaga, chiaro sintomo di stanchezza!!

Non fai in tempo a smaltire il vuoto d’aria che si è creato dallo spavento ed ecco una paletta..non ti fermano tranquillo, ti fanno solo uscire dall’autostrada!! i 20 Km lungo l’appennino sembrano infiniti…ma a quest’ora chi vuoi che ci sia per strada.

“Frena che vedo un semaforo, deve esserci una galleria a senso unico alternato”..l’accuratezza con la quale è stato spiegato il rallentamento  ha tranquillizzato la truppa, poi ti rendi conto che il rosso fisso in lontananza è solamente il riflesso di 300 macchine in coda davanti a te..Il problema non è il senso unico alternato, il guaio è vedere una galleria…ma è stanco e stavolta gli è permesso!!

Quando pensi che ormai non ci sia più nulla da fare, quando realmente credi che non rimanga altro che rassegnarsi alla nottata con Isoradio, ti rendi conto di cosa vuol dire fare il viaggio con 4 donne: il nulla oltre la siepe, il nulla nemmeno prima della siepe, solo camionisti vogliosi che fanno commenti sulle guidatrici con il baracchino; anche l’ironia ormai se ne è andata, per sempre forse. Arrivati alle 2 di notte con 22 ore sul groppone, c’è solo una cosa che può uccidere un uomo alla guida appena ripartito dopo una fila chilometrica..”io dovrei fare pipì”…

Frase del giorno: Everyone do the birch for his ass (ognuno fa la frusta per il suo culo)

Basso profilo

Serata calda, iniziata con un aperitivo strappa budella e approdato al dopocena senza passare dal via. Il corso della tua città, una qualsiasi città tra Firenze e Roma, capoluogo di provincia, sede di università. Bicchiere in mano affronti queste ore di giovanile divertimento. Sei una persona riservata, non un compagnone. Ma, essendo in compagnia, provi ad unirti all’atmosfera divertita. Ci sono pure delle donne, che non guasta mai. L’amico che è con te è un tipo educato e, per quanto tu continui a fare finta di niente, quasi a scusarti di condividere la stessa piastrella di pavimentazione, ti consente l’ingresso in società.

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Schillaci-Uruguay 1 a 0

Il tifoso vero, quello accanito, per definizione non può essere un esperto dello sport che segue…l’esperto valuta, non giudica, l’esperto analizza e trae delle conclusioni, non è parte in causa che tende a trarre conclusioni in base alla fazione…

 

In periodo di mondiali di calcio capita spesso di imbattersi in conversazioni tra “esperti” del gioco del pallone, più di quanto non capiti durante gli altri 3 anni pieni di coppe, campionati e tornei rionali. Di solito queste disquisizioni finiscono con la frase “ma tu non ci capisci un ca**o” messa a degna conclusione di una conversazione che non stava assolutamente portando da nessuna parte.

 

Purtroppo però nessuno si è reso veramente conto del motivo principale per cui la nostra nazionale di calcio è stata subito eliminata..si stanno concentrando tutti su futili motivi come chi gioca bene e chi gioca male, come chi sostituisce chi…nessuno ha veramente centrato il problema…

 

“Mamma posso avere 2000 lire per favore? Mi servono per andare a comprare la merenda, alla fine della svedese andiamo alla Standa e chi perde compra la merenda per tutti..”

Sono innumerevoli i Duplo che sono stati acquistati da quei poveri ragazzi al fine di raggiungere il loro obiettivo.

 

Una confezione da 5 di Duplo costava esattamente 2000 lire, sì quelle marroni!! In una confezione da 5 Duplo avevi la possibilità di trovare ben 2 punti, che se la tua famiglia se lo poteva permettere riuscivi anche a prendere 6 Estathè per berci dietro qualcosa e a quel punto i punti totali diventavano ben 8!! Nei giorni di festa, quelli di quando prendevi un bel voto, smacco alla povertà col Pic-Nic Break e bonus di punti per l’acquisto di un prodotto di élite..

 

Il regalo più ambito era la maglia dell’Olanda o quella della Germania..quella che a vederla adesso ti viene da piangere ma non per la commozione, solo perché hai subito collegato a quella maglia la capigliatura di Rudi Voller (si legge con la F)..un gradino sotto il borsone dell’Italia…

 

I punti Vinci Campione ecco il vero problema!! E’ inammissibile iniziare un mondiale senza avere una raccolta punti adeguata all’occasione, nemmeno la IP ci regala più i pupazzetti col testone…Rambo De Napoli ancora è in causa perché il suo naso a suo dire non era proporzionato…

Come puoi crescere con una degna cultura calcistica, da esperto appunto, se non hai mai provato a raggiungere il cappellino di Ruud Gullit?!

Lo ha detto anche Buffon: “sono sempre i vecchi a tirare la carretta”…Lo credo bene!! I giovani che adesso non corrono 2000 lire non le hanno chieste mai!!

Di sicuro sono interessati alle svedesi ma con le loro se fai gol di tacco il portiere non scala di 4 punti!! e poi di sicuro vale anche il palleggio….

 

“Mamma dammi 10 euro!!” – sentenzia oggi il giovanotto (N:B: giovanotto è sempre bello da usare)

“che ci devi fare amore mio?” – risponde la mamma che ha cresciuto il figlio costruendo un dialogo nel corso degli anni con brillanti risultati educativi..

“fatti i ca**i tuoi tu dammi i soldi e non ti stare a preoccupare”

“certo tesoro, si vede proprio che covi della rabbia e in questo momento la cosa peggiore è negarti le cose”

 

E’ brutto a 35 anni sentirsi vecchio e ragionare come tale, ma il distacco generazionale tra noi nostalgici e i figli di quelli che “non devi vivere nessuna negazione” è talmente grande che io a sentirmi mio nonno un po’ ne vado fiero…

 

Frase del giorno di allora: “andiamo a farci una svedese? Si ma in porta ci vai tu”

Frase del giorno di oggi: “andiamo a farci una svedese? Si ma stavolta pago io”

 

Eppur si muove!!

Il paradosso sarebbe essere felici la mattina quando ci si sveglia per andare al lavoro..la cosa strana sta nell’essere di buon umore e non nell’imprecare!!

“Sono esattamente povero come ieri, sto andando nel mio posto di lavoro proprio come ho fatto ieri, questa mattina c’è sempre il mio amico mal di testa che mi accompagna da giorni, non ho vinto al superenalotto e a pranzo comunque dovrò fare di fretta per non rientrare tardi in ufficio!!”…e adesso svegliati di buon umore se sei capace!!

Poi ti portano il caffè a letto, e per 35 secondi netti pensi che la giornata possa cambiare…ottimo giorno per andare all’ufficio tributi a chiedere delucidazioni sulla nettezza urbana…

Arrivi splendido alle 8 in punto, l’ufficio apre alle 9 e sei sicuro di essere il primo, così sicuro che nemmeno avverti in ufficio di un possibile ritardo…parcheggi e scendi..”toh, guarda gli impiegati che aspettano l’orario di apertura..” – pensi ancora splendido -.

“Buongiorno” – esclami –

“Buongiorno, lei è il settimo”

Due minuti di silenzio, nausea, principio di schizzofrenia…inizi a mettere a fuoco la situazione. Davanti alla porta ci sono 6 persone di età oscillante dai 70 agli 80 anni, ginniche il doppio di te, persone che hanno lavorato una vita e che meriterebbero solo per questo il tuo rispetto…

”Altro che rispetto!! Ma se tanto sei in pensione, maledetto parassita, almeno non venire a spaccare le palle di mattina per far fare tardi a chi ancora ci DEVE andare a lavorare no?! Se esci alle dieci e mezzo che ti cambia, maledizione, manco fosse caldo che poi ti prende un infarto sotto il sole!!”

L’educazione che ti hanno dato a casa serve almeno a farti pensare certe cose senza doverle necessariamente esporre ai tuoi nuovi amichetti di fila…allora li ascolti, sangue al cervello ma li ascolti..

“siccome stavo con una signora straniera..e pagavo per due, adesso che l’ho mandata via sono venuto a sentire se posso pagare per uno…che poi pagavo la spazzatura per due ma a casa lei ci stava poco…”

I suoi coetanei hanno annuito, in silenzio, ma hanno capito tutto…

I reduci ancora si ritrovano al circolo per la partita a carte e parlare delle badanti altrui e di cosa avrebbero fatto (alle badanti) con un gruzzolo di anni in meno, fino a quando uno non lancia la proposta di fare una gita in quella terra chiamata Romania, che se la moglie si fosse arrabbiata avrebbero fatto quelli che si volevano andare a Roma ma sono arrivati lunghi…

“Viaggio memorabile!! E dire che sono anche riuscito a toccare il sedere a quella signorina…è rimasta tanto contenta e per rendermi felice ha deciso anche di accompagnarmi in Italia…mi ha veramente fatto rinascere, pensate amici che ha anche fatto muovere cose che avevo dimenticato…”

le toccatine di sedere sono diventate sempre meno..iniziano anche le difficoltà per andare a cena fuori visto che alle 6 e 30 del pomeriggio, ora in cui l’ex giovanotto è abituato a cenare, non è facile trovare ristoranti aperti..non si riesce nemmeno a capire come mai la signorina abbia iniziato a rincasare a tarda notte senza apparenti motivi validi…in fondo a 76 anni contro i suoi 31, di cosa può andare in cerca una donna??

Colpo di reni!! dopo 3 anni di toccatine di sedere per poi vederla andare a elargire materiali umani ad altri uomini mi sembra comprensibile che qualcosa sia cambiato!! a dirla tutta, tutto è tornato immobile anche laggiù in fondo…che se facciamo bene i conti nemmeno basta più la pensione!!

“Lo sai che ti dico signorina? Eccoti 50.000 euro basta che non ti fai più vedere…”

Capisci tutto, capisci anche perché il signore si sveglia presto la mattina per venire a fare la fila alla nettezza urbana..aveva una moglie, cacciata di casa bruscamente dopo che lei lo ha sopportato per 60 anni di matrimonio, apre le porte alla giovane prosperosa in cambio di pietosi baci in fronte e toccatine di sedere…dopo 3 anni la manda via, dopo aver dilaniato il gruzzoletto e dopo averle intestato casa, quella di lui costruita con la moglie…le lascia anche un assegnino per mandarla fuori dalle scatole…

“venga tranquillamente alle 6 a fare la fila allo sportello, che se a me girano tutte le mattine credo che anche lei non si svegli proprio di ottimo umore…”

poi mi guarda..”all’età tua…!!”

frase del giorno: è bello vedere un uomo che ragiona con la propria “testa”